Contenuti, modalità e domande sullo svolgimento

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Attrezzatura

  • Hai letto le istruzioni della tua macchina fotografica o comunque ne conosci il funzionamento? In caso di risposta negativa si consiglia un approfondimento preliminare, segnalando all’inizio del workshop i punti rimasti oscuri. Si consiglia, in particolare l’approfondimento della modalità di scatto manuale laddove consentito dalla macchina.
  • Hai altre macchine funzionanti? Quali? Chiedi a Ico prima di partire di aiutarti nella scelta in vista di questo specifico appuntamento. Spesso si è verificato che alcuni partecipanti abbiano lasciato a casa apparecchi che si sarebbero dimostrati di maggiore soddisfazione.
  • Hai verificato la carica delle batterie? Porta le batterie di scorta e il caricabatteria.

  • Hai altri obiettivi oltre a quelli che hai deciso di portare? Quali?

  • Il paraluce per ogni singolo obiettivo è fondamentale. Acquistarlo prima di partire portando con sé l’obiettivo in modo che il venditore possa conoscerne la focale e il diametro frontale. Sconsigliato vivamente l’uso di filtri protettivi UV. Dobbiamo imparare a fare attenzione agli urti, non proteggere costosi obiettivi con pezzi di vetro scadente.
  • Riesci a procurarti/acquistare un cavalletto non proprio leggerissimo (molti amici ne hanno uno che non usano, prova a chiederlo in prestito, è un oggetto resistente che si può prestare senza paura di rotture). Nel workshop è molto utile se non addirittura indispensabile, soprattutto per permettere a Ico di verificare l’inquadratura elaborata PRIMA dello scatto. Ico porterà comunque 1 o 2 cavalletti a seconda della località e delle limitazioni di peso per il bagaglio in aereo per illustrare e commentare SEMPRE la propria inquadratura prima dello scatto.

  • È sconsigliata la partecipazione se si possiede soltanto una piccola macchina compact, cioè non reflex, perché il lavoro si basa sulla possibilità di creare l’inquadratura, regolare l’esposizione, mettere a fuoco dei particolari ecc., lavorando molto con l’uso del mirino ottico della machina e mai sul monitor.

  • Chi fosse in possesso di apparecchiature tradizionali a pellicola più proficuamente portarle al workshop con l’unica variante che le foto scattate non potranno ovviamente essere valutate in sede. Ico si riserva di commentarle in tempi successivi senza aggiunta di costi.
  • In caso di dubbio sull’eventualità di portare con sé l’attrezzatura digitale e/o un’attrezzatura analogica si consiglia – se possibile – di portarle entrambe e di discutere la scelta durante l’incontro preliminare. Per evitare pesi inutili parlarne con Ico prima della partenza.

  • Per coloro che portassero soltanto apparecchiature analogiche si consiglia un assortimento di pellicole in b/n e colore in numero minimo di 3 e 3.
  • Per coloro che utilizzano apparecchiature digitali si consiglia di attrezzarsi con almeno due schede capienti, di portare il cavo per scaricare le foto e la piastrina per leggere le schede. Non dimenticarli a casa.
  • Potrebbe essere utile, in caso di sessioni al chiuso, l’uso del proprio computer per visionare le immagini realizzate, ma questa attività non sempre è prevista. Le modalità di svolgimento possono variare a seconda delle esigenze in corso di svolgimento, valutate di volta in volta da Ico.
  • Tutti i workshop di Ico sono comunque studiati per essere proficui sia per utilizzatori di apparecchi digitali sia di camere analogiche e mira alla produzione di immagini d’autore, anche per partecipanti alle prime esperienze.
  • Non sono previste lezioni sulla post-produzione digitale, mentre potranno essere oggetto di discussione suggerimenti sulla stampa e il montaggio delle proprie immagini e sull’archiviazione.

 

Argomenti e aree tematiche

  • Quali sono le aree tecniche che vorresti fossero approfondite? Esempi: la messa a fuoco e la sfocatura volontaria, l’esposizione, la composizione, la profondità di campo, le linee “storte” ecc.

  • Quali sono le aree tematiche che vorresti fossero approfondite? Esempi: ritratto, architettura, dettaglio, natura ecc.
  • Quali sono i linguaggi (fotografia astratta, concettuale ecc.) che vorresti fossero approfonditi?
  • Hai visitato il sito di Ico in modo da potergli porre delle domande sulla sua espressione in fotografia?

  • Elenca almeno tre aspettative rispetto al workshop che stai per iniziare.

 

Contenuti e modalità di svolgimento

  • La scuola fotografica di Ico Gasparri – e di conseguenza tutte le attività di workshop – si basa sul concetto dello scatto unico, vale a dire incentra tutti gli sforzi tecnici, compositivi, espressivi e artistici sulla scelta del soggetto da riprendere, sull’inquadratura, sulle motivazioni personali, sulla narrazione, risolvendo, ovviamente, tutte le problematiche tecniche necessarie a ottenere i risultati sperati.
  • I workshop si svolgono solitamente in località belle, anzi bellissime. Questo non deve indurre al pensiero che si tratti di una vacanza per fare delle belle foto-cartolina aiutati da una persona esperta. I luoghi belli sono solo la cornice di un’attività “sulla fotografia” che si potrebbe svolgere identicamente anche in luoghi meno spettacolari. Diciamo che è per il piacere del nostro occhio e del nostro animo che scegliamo simili località, anche per imparare a sentire la loro specificità nascosta, dimenticandoci delle cartoline.

  • I workshop di Ico Gasparri vanno intesi come un’occasione per conoscere da vicino, quasi “da dentro”, il pensiero e la tecnica di un autore che concepisce e realizza immagini nuove proprio in quel momento, insieme a noi. Lo scopo è quello di ragionare insieme a lui e non quello di pensare “come la farei io la fotografia in questo posto”. Il nostro vissuto fotografico va lasciato temporaneamente da parte per essere recuperato successivamente quando il lavoro con Ico sarà andato più avanti. Non preoccupatevi, lasciatevi guidare senza problemi, durante il workshop tutte le domande sono benvenute. Non abbiate timore di porle, anche se possono sembrare troppo semplici.
  • È molto importante comunicare a Ico, nella discussione iniziale, le proprie passioni in campo fotografico in modo che l’esercizio comune potrà essere indirizzato in una direzione o nell’altra più proficuamente, sempre seguendo i percorsi artistici di Ico che, comunque, spaziano dall’architettura al dettaglio, dal ritratto alla natura, dalla denuncia sociale all’astrazione, dalla fotografia concettuale alla documentazione, dalla macrofotografia alla grafica, dal colore al bianco e nero.

  • La MEMORIA FOCALE è un argomento centrale nel workshop. Con questa espressione intendo l’attitudine che si sviluppa abituando gli occhi ad immaginare le scene che potremmo fotografare grazie all’uso esclusivo di ottiche a focale fissa. È evidente che tale attitudine viene impedita nel suo sviluppo dall’uso senza criterio degli zoom. Sviluppare la memoria focale significa, infatti, avere la coscienza dell’obiettivo che si sta usando, imparando a “camminare con i piedi”, spostarsi tutte le volte che serve per inquadrare il soggetto alla giusta distanza, invece di affidare l’avvicinamento o l’allontanamento della scena allo scorrimento del barilotto dello zoom. Questo ci permetterà, prima ancora di imbracciare la fotocamera, di immaginare se una determinata scena sarà compromessa o esaltata in termini di compressione, dilatamento, sovrapposizione di piani, sfocature ecc.usando questa o quella focale (esempio: le colonne di un chiostro o delle persone in fila per strada verranno compresse col tele senza mantenere la distanza reale tra essi e allontanate usando un grandangolo).

  • Nell’arco delle tre giornate solitamente si potrà passare da una sfera contenutistica all’altra, da un approfondimento tecnico all’altro, lasciandosi guidare dall’esperienza di Ico nella conduzione di questo tipo di gruppo, e dalle suggestioni del luogo e del momento. Certo, non tutto si potrà fare, ma gli argomenti affrontati saranno ben esplorati.

Esempi:
Come si studia un contesto ambientale per individuare spunti compositivi forti?
Come approccia più da vicino un soggetto identificato?
Come ci si libera dalle aspettative degli altri e si crea un’immagine originale?
Come si “circumnaviga” il soggetto alla ricerca della luce migliore?
Quando siamo sicuri che abbiamo realizzato la fotografia che avevamo in mente?
Come si fa a raccontare una storia con le foto?
Quanto tempo è giusto dedicare a un’inquadratura?
Quante varianti sono utili o necessarie al migliore risultato su una determinata scena?
Qual è l’obiettivo migliore per riprendere questo soggetto in rapporto ai miei desideri espressivi?
Come faccio a riprendere diverse volte una scena senza generare doppioni?
Immaginare un titolo per lo scatto prima ancora di realizzarlo.
Vorrei creare un’immagine in questo scenario che mi affascina, ma non riesco a trovare dei veri punti di forza.

 

Considerazioni espresse dai partecipanti:

  1. DISCIPLINA! Questa è stata la parola d’ordine pronunciata tante volte da Ico durante il workshop, intendendo per disciplina un’immersione completa e piacevole nel mondo dell’espressione fotografica, cercando di controllare la compulsività nello scatto a vantaggio della riflessione preliminare.
  2. ELIMINARE ELEMENTI DI DISTRAZIONE. Durante il workshop ci è apparso chiaro che, nonostante l’approccio serio e concentrato, non si è in collegio e non ci sono esami. Tuttavia, nel rispetto di tutti i partecipanti è richiesto di aderire allo spirito di gruppo e restare compatti, evitando di allontanarsi per scattare foto in solitaria. Per il resto ci siamo anche divertiti moltissimo.
  3. NON GUARDARE GLI SCATTI IN MACCHINA. Questo è uno dei “comandamenti” che dovrebbero essere rispettati anche se non ci siamo abituati. Le foto si vedono poi la sera in albergo, se non siamo troppo stanchi, altrimenti si vedranno a casa. Importante è aver ragionato prima di scattare.
  4. Ho scoperto che esistono linguaggi diversi e modalità di espressione che non conoscevo: Astrazione quando l’oggetto è reale ma decontestualizzato, non “ancorato” a una realtà decifrabile. Concettuale quando l’oggetto rimane ancorato alla sua oggettività, è riconoscibile ma è fotografato in maniera da essere legato ad un concetto che trascende dalla sua natura (una vite o un chiodo possono assumere il significato di concetti che attribuiamo loro in maniera ragionevole, due radici che ci intrecciano possono simboleggiare l’amore, ma non basta, bisogna ancora curare inquadratura, la geometria, la grammatica compositiva e la luce adatta a consentire l’allegoria). Metafisica quando in una scena c’è una forte aria di sospensione dalla realtà fisica, dove la luce è la protagonista assoluta, e osserviamo un’”illuminazione della forma”. La fotografia metafisica deve essere rigorosa e priva di artefici.
  5. Bella questa storia della FOTOGRAFIA E LE SUE SORELLE: ho scoperto che bisogna avere la conoscenza di quello che si fotografa sapendo già in quale “cassetto” desideriamo inserire la nostra foto una volta tornati a casa. Avere dei progetti ben definiti e alimentarli con nuovi scatti. Resistere alla tentazione di scattare foto scollegate tra di loro per il solo fatto che raffigurano soggetti “belli”.
  6. Ho provato “riconoscenza“. Sì! per avermi fatto ritrovare un modo forse antico, semplice e più vero di avvicinare con lo sguardo quel che vedo, scoprire e apprezzare più a fondo le forme, il contenuto, la materia …. e farne poi magari anche un quadro.
  7. Grazie ancora anche della pazienza e della simpatia con cui ci hai guidato in questi tre indimenticabili giorni.

Sul sito www.ichome.it, alla pagina corsi http://www.ichome.it/wordpress/corsi/trekking-fotografico/trekking-maremma-foto/ ci sono le foto dei vari gruppi durante i workshop già tenuti, così potrete farvi un’idea.

 

ENG

EquipmentHave you read the instructions for your camera or do you know how it works? If the answer is no, a preliminary study is recommended, indicating the points that remain unclear at the beginning of the workshop. In particular, it is recommended to study the manual shooting mode where allowed by the machine.Do you have other working machines? Which? Before leaving, ask Ico to help you make your choice in view of this specific appointment. It has often been the case that some participants have left home appliances that would have been more satisfying.Have you checked the charge of the batteries? Bring spare batteries and charger.Do you have other goals than the ones you have decided to bring? Which?The hood for each individual lens is essential. Purchase it before leaving, bringing the lens with you so that the seller can know the focal length and the front diameter. The use of UV protective filters is strongly discouraged. We must learn to be careful of bumps, not to protect expensive lenses with pieces of shoddy glass.You manage to get / buy a tripod that is not very light (many friends have one they don’t use, try to borrow it, it is a resistant object that can be lent without fear of breakage). In the workshop it is very useful if not indispensable, especially to allow Ico to check the shot processed BEFORE the shot. However, Ico will bring 1 or 2 easels depending on the location and weight limitations for baggage on the plane to ALWAYS illustrate and comment on your shot before shooting.Participation is not recommended if you only have a small compact camera, i.e. not reflex camera, because the work is based on the possibility of creating the frame, adjusting the exposure, focusing on details, etc., working a lot with the use of the optical viewfinder of the machine and never on the monitor.Those in possession of traditional film equipment more profitably bring them to the workshop with the only variant that the photos taken will obviously not be evaluated on site. Ico reserves the right to comment on them at a later time without adding costs.In case of doubt about the possibility of bringing digital equipment and / or analog equipment with you, it is recommended – if possible – to bring both and to discuss the choice during the preliminary meeting. To avoid unnecessary weight, talk to Ico before departure. For those who brought only analogue equipment we recommend an assortment of films in b / w and color in a minimum number of 3 and 3.For those who use digital equipment it is advisable to equip themselves with at least two capacious cards, to bring the cable to download the photos and the plate to read the cards. Don’t forget them at home.It might be useful, in the case of indoor sessions, to use your computer to view the images created, but this activity is not always provided. The methods of carrying out may vary according to the needs in progress, evaluated from time to time by Ico.In any case, all Ico workshops are designed to be profitable for both users of digital equipment and analog cameras and aim at the production of author images, even for participants in their first experiences.There are no lessons on digital post-production, while suggestions on printing and mounting your images and archiving may be discussed.
Topics and thematic areasWhat are the technical areas that you would like to have studied in depth? Examples: voluntary focus and blur, exposure, composition, depth of field, “crooked” lines, etc.What are the thematic areas that you would like to have deepened? Examples: portrait, architecture, detail, nature etc.What are the languages ​​(abstract, conceptual photography, etc.) that you would like to be studied in depth?Have you visited the Ico site so you can ask him questions about his expression in photography?List at least three expectations regarding the workshop you are about to start.
Contents and methods of implementationThe photographic school of Ico Gasparri – and consequently all the workshop activities – is based on the concept of the single shot, that is to say it focuses all the technical, compositional, expressive and artistic efforts on the choice of the subject to be shot, on the framing, on the personal motivations, on the narration, obviously solving all the technical problems necessary to obtain the desired results.The workshops usually take place in beautiful, indeed beautiful, locations. This should not lead to the thought that it is a holiday to take beautiful photo-postcards with the help of an expert. Beautiful places are just the frame of an activity “about photography” that could be done turn identically even in less spectacular places. Let’s say that it is for the pleasure of our eye and our soul that we choose such places, also to learn to feel their hidden specificity, forgetting about postcards.Ico Gasparri’s workshops should be understood as an opportunity to get to know closely, almost “from within”, the thought and technique of an author who conceives and creates new images right at that moment, together with us. The aim is to think together with him and not to think “how I would do photography in this place”. Our photographic experience must be temporarily left aside to be recovered later when the work with Ico will have gone further. Don’t worry, let us guide you without problems, all questions are welcome during the workshop. Don’t be afraid to ask them, even if they may seem too simple.It is very important to communicate to Ico, in the initial discussion, your passions in the photographic field so that the common exercise can be directed in one direction or another more profitably, always following the artistic paths of Ico which, however, range from architecture in detail, from portraits to nature, from social denunciation to abstraction, from conceptual photography to documentation, from macro photography to graphics, from color to black and white.FOCAL MEMORY is a central topic in the workshop. By this expression I mean the attitude that develops by accustoming the eyes to imagining the scenes that we could photograph thanks to the exclusive use of fixed focal length lenses. It is evident that this attitude is prevented in its development by the use of zooms without criteria. Developing focal memory means, in fact, being aware of the lens you are using, learning to “walk with your feet”, moving as often as needed to frame the subject at the right distance, instead of entrusting the approach or the ‘move away from the scene when the zoom barrel is scrolled. This will allow us, even before holding the camera, to imagine if a certain scene will be compromised or enhanced in terms of compression, dilation, overlapping of planes, blurring, etc. using this or that focal (example: the columns of a cloister or people in line on the street will be compressed with the tele without maintaining the real distance between them and removed using a wide angle).Over the course of the three days, you will usually be able to move from one content sphere to another, from one technical study to another, letting yourself be guided by Ico’s experience in running this type of group, and by the suggestions of the place and the moment. Of course, not everything can be done, but the topics addressed will be well explored.Examples:How do you study an environmental context to identify strong compositional ideas?How do you approach an identified subject more closely?How do you free yourself from the expectations of others and create an original image?How do you “circumnavigate” the subject in search of the best light?When are we sure that we have made the photograph we had in mind?How do you tell a story with photos?How much time is it right to devote to a shot?How many variations are useful or necessary for the best result on a given scene?What is the best goal to shoot this subject in relation to my expressive desires?How can I shoot a scene several times without generating duplicates?Imagine a title for the shot before you even make it.I would like to create an image in this scenario that fascinates me, but I can’t find any real strengths.

Considerations expressed by the participants:DISCIPLINE! This was the watchword pronounced many times by Ico during the workshop, meaning by discipline a complete and pleasant immersion in the world of photographic expression, trying to control the compulsiveness in shooting for the benefit of preliminary reflection.ELIMINATE ELEMENTS OF DISTRACTION. During the workshop it became clear to us that, despite the serious and concentrated approach, we are not in college and there are no exams. However, in respect of all participants it is required to adhere to the team spirit and remain compact, avoiding going away to take pictures alone. For the rest we also had a great time.DO NOT LOOK AT THE CAMERA SHOTS. This is one of the “commandments” that should be kept even if we are not used to it. The photos are then seen in the hotel in the evening, if we are not too tired, otherwise they will be seen at home. It is important to have reasoned before shooting.I discovered that there are different languages ​​and modes of expression that I did not know: Abstraction when the object is real but decontextualized, not “anchored” to a decipherable reality. Conceptual when the object remains anchored or to its objectivity, it is recognizable but it is photographed in such a way as to be linked to a concept that transcends its nature (a screw or a nail can take on the meaning of concepts that we attribute to them in a reasonable way, two roots that intertwine can symbolize the love, but it is not enough, we still need to take care of the framing, geometry, compositional grammar and the light suitable to allow allegory). Metaphysics when in a scene there is a strong air of suspension from physical reality, where light is the absolute protagonist, and we observe an “illumination of form”. Metaphysical photography must be rigorous and devoid of architects.This story of PHOTOGRAPHY AND ITS SISTERS is beautiful: I discovered that you need to have the knowledge of what you photograph, already knowing in which “drawer” we want to insert our photo once back home. Have well-defined projects and feed them with new shots. Resist the temptation to take pictures that are disconnected from each other for the mere fact that they depict “beautiful” subjects.I felt “gratitude”. Yup! for letting me find a perhaps ancient, simple and truer way of approaching what I see with a glance, discovering and appreciating the forms, the content, the material…. and then maybe even make a picture of it.Thanks again also for the patience and sympathy with which you guided us in these three unforgettable days.On the website www.ichome.it, on the courses page http://www.ichome.it/wordpress/corsi/trekking-fotografico/trekking-maremma-foto/ there are photos of the various groups during the workshops already held, so you can get an idea.

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