il parco-non-giochi
Vic – Il parco-non-giochi
© 2007-2012 Progetto, fotografie, testi di Ico Gasparri
dedicato a Vittorio Arrigoni
Il progetto ha come tema la perdita dello spazio del gioco per i bambini in guerra e nelle migrazioni. I bambini sotto le bombe, dopo le bombe, accanto alle bombe, ma anche i bambini sui barconi, i bambini soldato, i giovani morti di tutte le guerre.
L’opera si sviluppa attorno a 3 serie di fotografie:
1) Il parco-non-giochi, che da il titolo all’intero lavoro. In scena il parco giochi di Villa Ghirlanda di Cinisello Balsamo, in una giornata di tempo cattivo e senza alcun bambinofruitore.
Le foto sono scattate appunto ad altezza di bambino, riproducendo primi piani di altalene, scivoli, casette e cavallini di legno. In alcuni casi è stata creata una surreale situazione di movimento dei giochi che oscillano deserti. Circa 40 foto a colori realizzate con attrezzature professionali, in diapositive a colori 6×7.
2) Death Commonwealth. Lavoro fotografico effettuato nel cimitero del Commonwealt della Seconda Guerra Mondiale, ad Ancona. Le foto sono esse scattate ad “altezza di defunto”, cioè stando disteso sul prato, riproducendo primi piani delle lapidi e dei fiori che le decorano. Particolare enfasi è data alla straordinaria parte floreale e alla vicinanza di caduti appartenenti a religioni diverse: cristiani romani, cristiani ortodossi e protestanti, musulmani, sick, ebrei. Molte delle immagini riportano in primissimo piano l’età dei defunti: 18, 19, 20 anni. Circa 100 Foto a colori e b/n 6×7.
3) Mare clandestino. Fotografie di gommoni e di barconi dei clandestini sequestrati e conservati temporaneamente a Porto Palo, Pozzallo e Marzamemi in Sicilia, in attesa della demolizione. Le foto dell’aprile 2007 ritraggono molte imbarcazioni e quattro gommoni ormai squarciati e accatastati l’uno sull’altro, anch’essi invasi dai fiori e dall’acqua piovana. La ricerca tende a porre l’attenzione sui resti degli oggetti personali abbandonati ed è dedicata ai bambini che seguono le disgraziate vite dei genitori migranti per mare. Circa 120 foto a colori e b/n 6×7.
Espressamente su queste foto sono state da me scritte 20 filastrocche che utilizzano il ritmo infantile della rima per toccare temi molto drammatici. Innanzitutto, la mancanza dello spazio deputato al gioco per i bambini in aree di conflitto, ma anche giovani ragazze violate, bambini soldato, aeroplani immaginati come aquiloni, bombe nei giardini delle scuole.
Le tre componenti, fotografie, testi e musica, sono attualmente fuse in un nascente progetto di performance teatrale che prevede appunto la proiezione delle immagini, la recita dei testi e l’esecuzione musicale in una struttura appositamente allestita e una parte di danza (già presentata in maniera autonoma in una performance con Marcella fanzaga a Milano nel 2011) che individua in una ballerina il personaggio immaginario del gioco.
Finora, Il parco-non-giochi…
Il progetto è stato presentato in anteprima alla Giornata Nazionale del Gioco tenutasi a Roma il 16 maggio 2007, organizzata dalla giunta dell’epoca del Comune di Roma e dall’Arci Ragazzi Nazionale. In questa occasione sono state lette dal palco di Piazza del Pincio 5 mie filastrocche e proiettate su maxischermi collegati con altre piazze alcune foto della raccolta.
Altre due rappresentazioni parziali sono state effettuate a Milano nel 2011, insieme alla danzatrice Marcella Fanzaga e un’altra a Cava de’ Tirreni in sostegno dell’Associazione Frida contro la violenza sulle donne, portando in scena la piece “Giù le mani brutto porco” con 17
donne protagoniste e le percussioni di Emanuele Esposito.