sulla zattera # 5

odissea minima xènoi

sul nostro viaggio continuo e per un nuovo canto delle migrazioni

dal 16 marzo al 30 aprile 2011

Nono allestimento della trentennale ricerca Odissea minima di Ico Gasparri che registra, ora con maggiore evidenza, l’affiorare della tematica delle migrazioni moderne e dell’accoglienza dello straniero, già scelte dall’autore come oggetto della zattera # 2 esclusi e recluse. La mostra consiste nell’esposizione di 30 opere in bianco e nero formato 30×40, stampate su carta ai sali d’argento dal laboratorio Parolini, associate a due sculture mediterranee, due “sedute omeriche”, del maestro Luigi Camarilla, autore de Il Pellegrinaggio degli amanti impossibili “un materico e poetico poema narrativo” (V. Consolo), mirabile istallazione che intreccia pittura, scultura e scrittura, realizzate con legni delle barche dei migranti recuperati in Sicilia.

Odissea minima è imperniata sull’abbinamento allegorico tra fotografie di architettura mediterranea e brani di Omero, selezionati da Ico Gasparri e tradotti ex novo dagli allievi dell’Università Federico II di Napoli. Il coordinamento della parte linguistica si deve a Francesco Puccio che ne cura drammaturgia e regia. Nell’opera le immagini e i testi si integrano senza pretendere di corrispondersi in maniera assoluta, creando potenti suggestioni romantiche e narrative: le navi, le rocce, gli scudi, la tela di Penelope, l’arco di Ulisse, i capelli di Calipso, i seni di Circe appaiono allora in una visione innovativa e sorprendente che ripropone la straordinaria attualità del testo classico accostato alla fotografia contemporanea.

Sulla zattera # 5 (foto) sono saliti anche Giulia Carlutti al flauto traverso e Maurizio Paolillo, nostro magister cellarius, con il poema in versi liberi La vigna biodinamica da Itaca al Paestum IGT Fiano 2009 seguito dalla degustazione dei vini dell’azienda San Salvatore 1988 di G.Pagano da Giungano (SA), vini prodotti sulle colline attorno a Paestum dove soffia ancora oggi l’alito dorato della narrazione mitologica.  Al termine il consueto buffet autoprodotto (cioè prodotto anche da voi).